Le emorroidi sono delle strutture anatomiche fibrovascolari situate nel canale anale. Sono presenti alla nascita e sono costituite da un vasta rete di arterie e vene. Dotate di valvole che si aprono e si chiudono, i vasi sanguigni provocano la dilatazione e lo sgonfiamento delle emorroidi, che sono normalmente ancorate alla parete del canale anale grazie a dei legamenti fibrosi.
Questo intreccio vascolare artero-venoso forma dei cuscinetti chiamati « emorroidi » che si organizzano in emorroidi interne e esterne :
- Emorroidi interne : sono situate in profondità, al di sopra della linea pettinea ( linea di demarcazione del bordo superiore del canal anale e che viene chiamata anche linea del dolore : la percezione dolorosa comincia in effetti al di sotto di questa linea).
- Emorroidi esterne : sono situate al di sotto della linea pettinea, ricoperte da uno strato molto sensibile che riveste anche il bordo esterno dell’ano.
Le emorroidi favorizzano la continenza anale, soprattutto rispetto ai liquidi e aria, poiché chiudono l’ano quando si gonfiano, sull’effetto dei vasi sanguigni.
La malattia emorroidaria si manifesta con dei sintomi vascolari come l’edema, la congestione e il sanguinamento (rettorravia) in genere conseguente al passaggio delle feci ( troppo dure o troppo frequenti) durante l’evacuazione.
La malattia evolve nel tempo e i cuscinetti emorroidari si esteriorizzano durante la defecazione : all’inizio della patologia (stadio iniziale) le emorroidi rientrano spontaneamente nel canale anale dopo la defecazione; nella fase piu’ avanzata, le emorroidi rientrano nel canale anale solo grazie a delle manovre digitali e nello stadio piu’ evoluto i cuscinetti emorroidari restano in maniera permanente all’esterno ( prolasso emorridario).
I sintomi della malattia emorroidaria variano in funzione di altre condizioni concomitanti del paziente : gravidanza, sforzi ripetuti, stipsi, diarrea, cambiamento di alimentazione, di lavoro o di luogo ( viaggi), di stagione.
I sintomi possono avere delle fasi di remissione o di aggravazione.
Le rettorragie
Si calcola che il 10% della popolazione adulta a abba vuto una rettorragia sintomatica e di media intensità.
Il dolore
Generalmente l’emorroidi interne non sono dolorose. Un dolore anale intenso é piu’ spesso associato a una ragade anale acuta o un ascesso ano-rettale, ad una emorroidi esterna o interna trombosata : in genere il dolore é aggravato dalla defecazione.
Il prolasso
L’aumento di volume di un cuscinetto emorroidario, associato alla lassità del tessuto fibroso che lo sostiene, favorisce lo scivolamento delle emorroidi interne verso l’esterno durante la defecazione, quello che chiamiamo prolasso emorroidario. Esso come gia detto, puo’ reintegrarsi da solo (stadio II), dopo manovre digitali ( stadio III) o essere permanente ( stadio IV).
Il prolasso si manifesta a volte, anche quando il paziente passa molto tempo in piedi : si genera una sensazione di fastidio o di pesantezza al livello anale accompagnata da secrezioni mucose o da prurito conseguente alla dermatite da prolasso.
La stadiazione del prolasso influenza la scelta del trattamento della patologia emorroidaria : l’esame proctologico é quindi fondamentale e puo’ essere svolto sia a riposo sia sotto sforzo.
Esistono delle semplici precauzioni che permettono di ridurre il rischio di sviluppare la malattia emorroidaria e che riguardano il regime alimentare, le abitudini e lo stile di vita, il tono vascolare.
Trattamento farmacologico
Esistono dei trattamenti a durata limitata che alleviano i sintomi ma che non trattano definitivamente la patologia emorroidaria.
In presenza di una patologia emorroidaria allo stadio I-II, farmaci come i venotonici, gli antiinfiammatori e lassativi associati ad un migliore regime alimentare possono migliorare la sintomatologia del paziente.
Esistono varie preparazioni farmaceutiche che non curano la patologia emorroidaria ma allievano i sintomi : creme, unguenti o supposte, che possono contenere antidolorifici locali ( lidocaina) o cortisone, diminuiscono il dolore.
Tecniche para chirurgiche o locali
Queste tecniche, eseguite sotto anestesia locale, sono utilizzate nei primi stadi della patologia emorroidaria e soltanto in presenza di emorroidi interne, cioé situate al di sopra della linea pettinea e quindi prive di terminazioni nervose e insensibili al dolore.
Sono tecniche che allievano solamente i sintomi del paziente e a durata limitata ma che non curano assolutamente la patologia emorridaria di base.
Le tecniche più utilizzate sono : la legatura elastica, le iniezioni sclerosanti, la fotocoagulazione e la crioterapia.
La prima, di uso sempre meno frequente, consiste nel posizionare un anello elastico sull’emorroide patologica.
Le complicazioni di questa procedura possono essere : dolore acuto , dovuto al non corretto posizionamento dell’elastico, sanguinamento, in genere 10 giorni dopo la procedura.
La scleroterapia consiste nell’introdurre all’interno dell’emorroide patologica, una sostanza che riduce l’afflusso sanguigno e quindi il volume del cuscinetto. Anche questa tecnica non é priva di complicazioni come un infezione o un ascesso.
La crioterapia é attualmente la tecnica piu’ utilizzata : l’emorroide malata, viene raffreddata e quindi l’afflusso sanguigno emorroidario ridotto. Le complicazioni sono rare.
Le tecniche chirurgiche classiche
Queste tecniche consistono nell’interrompere definitivamente l’afflusso sanguigno emorroidario ; sono efficaci, risolutive e a lungo termine. Sono realizzate quasi sempre in anestesia generale. Sono tecniche che provocano dolore nel post-operatorio, a causa dell’asportazione completa dell’emorroide interna o esterna.
Tecnica di Milligan- Morgan e Ferguson
Nella prima tecnica la resezione emorroidaria viene lasciata aperta, nella seconda, l’asportazione viene chiusa con dei punti .
Le complicazioni, anche se rare, possono essere gravi : stenosi, emorragia, incontinenza.
L’emorroidectomia circolare con pinza suturatrice o Longo
Con questa tecnica, le emorroidi malate e prolassate, non sono asportate ma semplicemente riposizionate piu’ in alto nel canale rettale, grazie ad una suturatrice circolare.
Le complicazioni di questa tecnica non sono rare e spesso anche gravi : dolore intenso, perforazione rettale o retto-vaginale.
Le tecniche chirurgiche piu recenti
Metodo THD : la chirurgia mini -invasiva e anti dolore delle emorroidi
La desarterializzazione emorroidaria, realizzata grazie ad una sonda doppler, é la tecnica meno invasiva, con meno complicazioni, con risultati buoni a lungo termine. Consiste nel chiudure l’afflusso artero-venoso emorroidario grazie alla realizzazione di punti, posizionati e guidati dal doppler.
E’ indicata in caso di patologia emorroidaria interna e si esegue in anestesia locale.